“Montepulciano non è una metropoli”: il Consorzio vini contesta il Dpcm 24 ottobre

Il presidente Andrea Rossi: “Misure del Governo pensate per le realtà urbane. Qui il controllo è elevato”

Montepulciano non è una metropoli, il rischio di assembramento è fortemente limitato”. È forte la preoccupazione generata dall’ultimo Dpcm tra i soci del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

“Siamo tutti convinti che si debbano prendere le giuste misure precauzionali per arginare e lottare questa pandemia – commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – tuttavia certe misure sono pensate soprattutto per le grandi realtà urbane che in parte non hanno niente a che fare a confronto con la nostra realtà dove il controllo è elevato“.

Interventi che, secondo il Consorzio dei produttori, “danneggiano ancora di più la posizione di un’economia che vive sul rapporto tra imprenditori del mondo del turismo che interagiscono da sempre con il settore vitivinicolo, ora sono di nuovo bloccati”.

“Si è pensato a tutte le categorie, dando giustamente la priorità a scuole, sistema sanitario eccetera – continua Rossi – ma al momento non è stato preso in considerazione il nostro settore. Auspichiamo che le istituzioni locali, regionali e nazionali si facciano carico delle nostre istanze e di quelle di tante altre realtà simili alla nostra”.

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